venerdì 2 agosto 2013

Sta succedendo davvero?

È da settimane che cerco di scrivere il primo post per questo blog, ma ogni volta che afferro una penna armandomi di buona volontà mi ritrovo a fissare il foglio in silenzio.
È una sensazione strana, mi sembra che la mia avventura si concretizzi un po' di più solo nel momento in cui mette nero su bianco quello che provo. Il che in realtà è una cazzata gigantesca da dire il due agosto, ventuno giorni prima della partenza, quando è già tutto programmato e dovrei iniziare a preparare la valigia. Ho il visto, ho la famiglia e ho già dato l'addio a molte delle persone a cui tengo, eppure non mi sembra ancora vero.
Sto passando un pomeriggio d'estate come tanti altri, limitandomi a non fare nulla con le amiche (ciao Lara e Laura, nel caso che leggiate mai questo mio diario di viaggio <3).
Dopo avere passato qualche ora a fingere di studiare, mentre Laura rinuncia a tradurre la quarta frase di greco del pomeriggio e Lara fa qualcosa con il telefono io fingo di studiare filosofia e mi trovo finalmente ispirata.
Mastico una penna di plastica immersa nella semplicità della scena. Sono qui seduta, con i capelli raccolti a casaccio in una coda mentre un venticello finto muove le foglie degli alberi e Laura parla di triangoli isosceli con AB congruente a CD.
Immersa nella mia routine estiva, con addosso un costume e i pantaloncini che ho messo così tanto da consumare, mentre continuo ad alzare la testa per fare chiacchiere inutili su cose successe nelle ultime sere, mi sembra tutto così normale che non posso concepire come tra venti giorni tutto cambierà. Sarò catapultata in un universo differente nel quale dovrò andare in una scuola in cui non capirò ne i professori ne i compagni, vivrò come parte di una famiglia che ancora non ho mai visto, in un continente in cui non conosco nessuno e devo rimboccarmi le maniche cavandomela con le mie forze.
Riesco solo ad ascoltare distrattamente Laura che si perde ragionamenti matematici, le macchine che passano e la mia mano che striscia sulla carta mentre Lara canticchia parole senza senso. Mi sembra che queste estati passate a far nulla dureranno per sempre, ma so che non è così. Quando tornerò sarò maggiorenne, avrò alle spalle quello che spero possa essere l'anno più bello della mia vita e davanti una montagna di cose da studiare per i test a settembre (prospettiva decisamente meno piacevole).
La cosa più strana è che l'impossibilità della prospettiva di quello che vivrò tra 20 giorni inibisce la mia preoccupazione. Si può essere preoccupati per qualcosa di così lontano e impalpabile? La prima volta in cui ho avuto un lampo di consapevolezza di quello che sta succedendo è stato quando ho stretto in mano per la prima volta il visto, ma dopo poche ore sono tornata nel limbo ovattato dell'incredulità.
Credo che l'inizio della mia avventura si concretizzerà definitivamente solo quando il 23 agosto salirò sull'aereo senza avere prenotato un biglietto di ritorno. E io aspetto.

5 commenti:

  1. Ciao! Forse me lo sono perso, ma mi sembra che tu non abbia scritto dove vai...

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    1. Non te lo sei perso haha
      Questo era solo uno sfogo casuale, volevo fare tra poco un post in cui parlavo del placement, comunque sarò nello stato di Washigton :)

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  2. Ah ok ahahah però aggiungilo d qualche parte in questo post che vai negli USA, perchè uno non lo può intuire ;) per il resto è scritto bene :)

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  3. Francesco Ruggeri Kansas http://comesefosselamerica.blogspot.com/

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    1. Se vuoi farti pubblicità avresti potuto proporre una collaborazione o qualcosa del genere invece di spammare a casaccio nei commenti come se non me ne accorgessi eh

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