venerdì 21 febbraio 2014

I got a crush on bipolarism

Diciamocelo, questo periodo fa un po' schifo.
Non ho mai voluto parlare dei miei problemi qui, ma mi rendo conto che non facendolo non sto davvero raccontando tutti gli aspetti di questa esperienza. Quindi lasciatemelo dire: questo periodo fa un bel po' schifo.
In realtà non sono triste o homesick, ma il problema è che la grinta iniziale è sparita da un pezzo senza essere sostituita da un'altra emozione positiva. Sono in un momento di vuoto: non sono felice, non sono triste, non sono soddisfatta e questo posto sta anche iniziando a deprimermi. So che pensando negativo non posso fare altro che peggiorare la situazione, ma mi sembra che tutto quello che possa andarmi male sia concentrato su di me. Perchè sono capititata in uno stato sfigato, in una città in cui nemmeno ci sono gli alberi e che ti fa tristezza a guardare anche solo da google maps, in cui non c'è nulla da fare, in una scuola piena di studenti poco amichevoli, in delle classi con quasi nessuno di simpatico e in una famiglia ospitante che non sento affatto mia?
In questo momento sono sul letto di Alinda e non so bene come sentirmi, la metà della famiglia che avevo visto il giorno del ringraziamento starà qui tre giorni e ho speso tutto il pomerggio a passare a singhiozzo dal salotto a camera mia, andando di là cercando di socializzare per poi arrendermi. Ora mi tocca dormire qui e I'm kinda scared, perchè ho appena trovato un paio di forbici sotto un cuscino. Perchè una bambina di otto anni dorme con delle forbici nel letto?
Comunque. Questa è stata una settimana abbastanza piena, sono andata lunedì a farmi le unghie con Erin e Marissa e nei giorni seguenti sono uscita ma non mi ricordo più con chi, fare qualcosa durante la settimana è davvero una conquista. Inoltre questa era la spirit week per il Tolo (ballo di San Valentino), il tema era una sorta di sfida tra sessi che prevedeva per le ragazze vestiti da cowgirls, rosa, glitter, fiocchi e in generale tutto ciò che non metterei mai.
La classe di leadership sta iniziando a piacermi un sacco, organizziamo tutte le attività che ho sempre adorato di questa scuola, ad esempio questa settimana abbiamo messo in piedi "I got a crush on you". Mi spiego, qui c'è una bibita tipo fanta chiamata "crush", che in inglese vuol dire anche cotta. Con questo gioco di parole abbiamo organizzato un'iniziativa: per un dollaro puoi comprare una lattina di crush e dedicarla a qualcuno, a cui arriverà un una busta di carta durante le lezioni con scritto "I got a crush on you" e una poesia; chi la riceve può pagare un altro dollaro per sapere chi l'ha mandata e spedire come risposta un "hug" o un "kiss" (cioccolatini americani). Abbiamo fatto tutto dal scegliere dove comprare le lattine al consegnarle, e tutti i soldi sono andati in beneficienza.
Il giorno delle consegne tutta la classe si è divisa per la scuola con qualche busta, io e Cameron (ragazzo con cui ho leadership e american lit) ci siamo avviati verso la libreria e abbiamo iniziato a cercare la prima ragazza della mia lista, una missione impossibile che mi ha fatto perdere un quarto d'ora.
Giovedì, giorno prima di San Valentino, c'è stata un'iniziativa ridicola quanto divertente, della quale mi sono già scordata il nome. Alla seconda ora ogni ragazza della scuola ha ricevuto un cuore come quello in foto, dovevi mettertelo al collo e smettere di parlare ai ragazzi, se non durante le lezioni. Se nei corridoi tra un'ora e l'altra o a pranzo un ragazzo riusciva a fare in modo che gli rivolgessi la parola, eri obbligata a dargli il tuo cuore. Visto che tra di loro c'è una specie di competizione a chi ne guadgna di più, un ragazzo della mia classe di leadership mi ha detto che l'anno scorso cadeva apposta addosso alla gente in modo che qualcuno gli dicesse qualcosa come "Oddio scusa, stai bene?" e ottenere il loro cuore, hahaha
Io ho ricevuto il mio durante psicologia e ci ho scritto dietro "Whoever you are, I don't like you anyway" mentre Sunbal disegnava un burqua/macchia nera dalle sembianze terroristiche sulla sua faccia. E comunque avevo ragione, perchè in meno di dieci minuti il mio cuore era già andato. Ho fatto in tempo a uscire da psychology, scendere le scale e dirigermi verso leadership, quando fuori dalla porta vedo il ragazzo della sicurezza, quello a cui non ho mai rivolto la parola e del quale Erin era follemente innamorata. Boom, andato.
Non so voi, ma se il ragazzo della sicurezza ti chiede qualcosa con aria serissima io mi sento obbligata a rispondere, nemmeno credevo che potesse prendere il mio cuore non essendo un studente! Però mi sbagliavo, come evidentemente hanno fatto una decina di altre ragazze a giudicare dalla vasta collezione di cartoncini rosa che mi sono accorta troppo tardi pendevano dal suo collo.


Venerdì invece era San Valentino e abbiamo avuto assemblea, quindi quelli di leadership saltavano il secondo periodo per andare ad aiutare a preparare la palestra. Il tema dell'assemble era "battle of the sexes" e il nostro compito sarebbe stato tirare giù i bleachers (come si chiamano in italiano?), ma io non ho fatto nulla tutto il tempo <3
Appena prima dell'assemblea però mi hanno mandato fuori dalla palestra a indirizzare le ragazze nella porta giusta della palestra, io e Cameron avevamo dei cartelli gigantesci che il vento continuava a strapparci di mano, una fatica assurda. Adesso so come si senta una bandiera.
L'assemblea era davvero strana ma divertente, era diretta da dei personaggi in stile Alice nel paese delle meraviglie compreso un imbarazzante ragazzo-bianconiglio in shorts rosa, orecchie pelose e orologio in cartone attaccato al collo. E' stato lui a darmi il cartello e a spiegarmi cosa fare quando dovevo spedire le ragazze nella parte giusta della palestra, e aveva una faccia così seria con le sue orecchie pelose e i baffi disegnati che mi sono dovuta trattenere a forza per non ridere hahaha
C'è stata una competizione di ballo in cui devo ammettere che i ragazzi ci hanno stracciato, avevano una coreografia perfetta con tanto di salti mortali, ragazzi senza maglietta (<333), finte scosse elettriche e passi perfettamente coordinati con la musica, davvero bello. Dopo ci sono stati dei giochi a di poco imbarazzanti, come la sfida del burro di noccioline. 
In pratica c'erano tre lastre di plastica trasparente con del burro di noccioline nello stesso punto alle due estremità, un ragazzo e una ragazza per ogni lastra; il vincitore era chi finiva il burro di noccioline per primo. Provate a immaginare la scena dei ragazzi che allo stesso momento devono leccarlo da un quadrato d plastica trasparente  di fronte a tutta la scuola.
Io ridevo come un'idiota e continuavo a riperere a Marissa "What's wrong with America?"
hahaha sul serio, a chi diavolo è venuto in mente?
Dopo l'assemblea siamo tornati in classe, ma durante il giorno non si riusciva a fare molto perchè i valogrammi continuavano a interrompere le lezioni. I valogrammi, sempre organizzati da i ragazzi di leadership, sono messaggi sonori che per 5 dollari (tutto in beneficienza!) potevi comprare la settimana prima di San Valentino e dedicare a qualcuno. I ragazzi di coro, divisi in gruppetti, bussano alla porta di una classe, mettono una sedia al centro in cui chi riceve il messaggio deve sedere di fronte a tutti e cantano per lui la canzone che gli ha assegnato chi ha comprato il messaggio, di solito cercando di rendere la cosa il più imbarazzante possibile. Ho avuto un mezzo attacco cardiaco quando a letteratura abbiamo avuto un valogramma per Mrs. Hatcher e Stefanie, che fa parte del coro, si è messa a cantarle "Stereo Hearts" nel modo più smielato possibile hahaha

Comunque dopo scuola sono andata a casa, iniziando la lunga preparazione per il Tolo, ballo di San Valentino. Non volevo andarci essendo senza un date, ma tutti i miei amici hanno insistito, quindi ci sarei andata lo stesso. Ci sarei andata. Se non fosse stato per la cena a sorpresa di due ore e mezza per il compleanno di Dave.
Non puoi semplicemente non andare alla cena di compleanno del tuo host dad, soprattutto se i parenti arrivano praticamente dal Canada per partecipare. E io, povera illusa, che pensavo fosse una cosa veloce, sono invece arrivata a casa venti minuti prima del ballo, senza avere nemmeno iniziato a prepararmi. E la sala in cui si teneva il ballo era almeno a un quatro d'ora di macchina.
Quindi no, niente Tolo. E mi dispiace, ma d'altronde non c'è andato quasi nessuno.

Btw, ho iniziato il post pensando a quacosa e l'ho finito una settimana e mezzo dopo raccontando qualcos'altro, come sempre. Le cose vanno meglio per certi punti di vista, ma c'è un particolare problema di salute che non mi da tregua riempiendomi di stress. Quello che però davvero non riesco a togliermi dalla testa è lo scorrere del calendario. Come può essere il 21 febbraio? Sul serio, febbraio? Tra due giorni saranno sei mesi in America. Non riuscirò mai a rendermene conto, non voglio pensare al tempo che mi rimane, non ce la faccio.
In America e dall'Italia tutti mi chiedono se voglia tornare a casa, se mi manchi Milano. 
Certo che mi manca la mia città. Mi manca la libertà di poter salire su un tram e andare dove voglio senza dovere chiedere un passaggio, mi manca passare davanti al Duomo due volte al giorno, o anche tre nei giorni in cui torno a casa più tardi e la sfumatura arancione del tramonto lo rende spettacolare. Mi manca la pizza vera, i miei amici, mio fratello, i corridoi colorati del brera, un sabato sera al Rattazzo, i pomeriggi in centro. 
E di sicuro non dico che voglio restare qui per sempre perchè una vita nella desolazione delle Tri-Cities non è esattemente nella top five delle mie aspirazioni, ma non voglio nemmeno partire. Ci ho messo tantissimo a costruirmi una nuova vita con fatica, delusioni e tanti momenti di sconforto. Non voglio andarmene ora che Marissa mi chiama la sua migliore amica, ora che a pranzo se non ho voglia di mangiare a scuola ho amici con cui posso andare da Taco Bell, ho qualcuno da chiamare nei weekend per uscire e anche durante la settimana non sono più sempre chiusa in casa, mi trovo bene con Ashley, sono migliorata tantissimo in inglese, ho delle classi che finalmente mi piacciono.
Mi ritrovo seduta sulla moquette beige di camera mia facendo i compiti di government mentre parlo con Marissa al telefono dell'ultima cattiveria del suo ragazzo, faccio distrattamente i compiti di government e nel frattempo messaggio con qualcuno organizzando qualcosa per il giorno seguente, e mi rendo conto che non sono pronta per lasciare tutto questo, non sono pronta e non lo sarò mai. 
Dopo la solitudine iniziale, la sensazione che non riuscirai mai a inserirti e la noia del non avere mai nulla da fare sono arrivata a un momento in cui ho tanti amici, tante cose da fare, e di conseguenza tutto va meglio, dal mio inglese al mio umore, e non voglio lasciare tutto questo. E se non lo voglio ora figuriamoci a giugno, quando le amicizie si saranno fatte più strette e avrò conosciuto più gente!
Eppure, anche se mi proponessero una sola settimana in più da passare qui la rifiuterei. Le estati sono sempre stata la parte più bella della mia vita, e se c'è qualcosa che mi consola dal pesiero di partire è l'idea di andare al mare e rabbracciare i miei amici là.
E' una sensazione dolceamara, e anche se so che iniziare a preoccuparsi ora è inutile non posso fare a meno di avere una vertigine ogni volta che devo scrivere la data su un test o afferro il cellulare. Per questo per ora il mio obbiettivo è solo godermi ogni momento che mi rimane, e fare di questi mesi restanti quelli che ricorderò per sempre.

martedì 4 febbraio 2014

Tristezza a palate e novità

Ciao fantasmini del mio cuore. Sono le otto e cinquanta, e visto che Alinda sta facendo la doccia probabilmente finendo l'acqua devo aspettare almeno le nove e mezza per il mio turno, quindi vi scrivo. Si, lo so che vi interessava, non c'è di che.
Credo che l'ultimo post risalga al periodo dei finals. Devo dire che ci sono stati un sacco di cambiamenti da allora, e ciò che mi ha probabilmente colpita di più è stata Ebba. Non ho parlato molto di lei in questo blog ma era l'exchange svedese, una ragazza adorabile a cui voglio un sacco di bene e che oggi ha preso un aereo per casa, mesi prima del previsto. Non mi inoltrerò a parlarvi dei suoi problemi perchè non mi sembrerebbe giusto, ma un anno all'estero a volte ti mette davanti problemi più grandi di te, che non riesci più a superare da solo per quanto tu non voglia arrenderti. 
Mercoledì scorso a pranzo Carla mi ha detto che sarebbe tornata a casa, io mi sono messa a ridere e non ci ho creduto. Oggi, domenica, sono tornata all'areoporto di Pasco dopo cinque mesi e l'ho abbracciata per quella che spero non sia l'ultima volta. Io, Carla, Stefanie e Shuyler la guardavamo impacciata fare passare le sue cose sotto il metal detector mentre la sua host family piangeva, e io non sapevo davvero come sentirmi. So che è la cosa giusta per lei e che a casa starà meglio, ma non posso fare a meno di desiderare egoisticamente che fosse rimasta qua con noi.
Tornando a casa in macchina con Shuyler ho fatto di nuovo lo stesso percorso dall'areoposrto a Richland che avevo fatto il 23 agosto ed è stato strano rendersi conto di come le cose si siano evolute, di come siano passati cinque mesi. La prima volta su quella strada la famiglia era in completo silenzio, io guardavo stupita il deserto fuori dal finestrino e quando cercavano di dire qualcosa facevo fatica a capire; a distanza di qualche mese mi ritrovavo lì dopo avere dato un addio, riconoscendo la strada e gli edifici intorno a me, sulla macchina di un amico che mi stava dicendo quanto piangerà a giugno quando partiremo tutti.

Sto continuando a scrivere dalla classe di fotografia, dov'ero rimasta? Si, cambiamenti. Di nuovo. Con il secondo quadrimestre questa classe si e` spostata al quarto periodo quindi sono piena di compagni nuovi e non conosco nessuno eccetto Ali, mi sembra di essere tornata al primo giorno. In questi momenti in cui tutti attorno a me si conoscono mi rendo conto che forse non sono diventata poi cosi` socievole haha
Ma ho tanto tempo per socializzare, convinciamoci di questo. Oggi sono di buon'umore perche` nonostante Ebba l'ultima settimana e` stata piena e movimentata. Mercoledi`, giorno in cui ho scoperto che sarebbe partita, siamo andate a mangiare con Stefanie e Carla in un locale all'americana molto anni 50 e mentre loro erano agli allenamenti di cheerleading io ed Ebba siamo andate al mall. Lei ha comprato un`altra valigia e poi ci siamo lanciate in un po' di shopping inutile. Giovedì visto che a breve ci saranno i provini per il Mago di Oz io e Stefanie volevamo fare qualche prova in una delle aule insonorizzate di coro, ma visto che si sono rivelate tutte occupate abbiamo dovuto optare per una specie di sgabuzzino, pieno di vestiti e un pianoforte. Si, un pianoforte, non chiedetemi perche`. Venerdì c'era un torne di dodgeball dopo la scuola, sono andata con Ive, Shuyler ed Ebba ed è stato divertente. C'era una squadra di prof che è arrivata in finale, perdendo una partita sola. Rendetevi conto che i prof hanno stracciato tutti, compresa la squadra dei ragazzi fighi e muscolosi di football, non so se mi spiego. Sabato dovevamo uscire con Ebba e abbiamo tutte cancellato i piani per la giornata ma lei non poteva, che culo. Dalle cinque alle nove invece sono andata a scuola con Ashley e Derrick, c'erano due grandi partite di basket e abbiamo dovuto lavorare al bar per due ora di fila, senza sederci o fermarci un secondo. La parte migliore e` che non siamo stati pagati, e quando avevo sete ho dovuto comprare una limonata di quelle che stavo vendendo. In pratica ho pagato due dollari per lavorare quattro ore, la vita e` bella.
Dopo la partita sono andata a casa di Erin e ho dormito li` con Marissa. Hanno fatto le cretine tutta la sera ma e` stato divertente, anche se mi sono ritrovata a cucinare pasta alla carbonara all'una di notte.
Il mattino dopo Erin mi ha portata all'areoporto, Shuyler mi ha portata a casa e poi sono andata a casa di Marissa per la finale del Super Bowl. Per chi non lo sapesse il Super Bowl e` il piu` grande evento sportivo americano, un tornero di football che viene trasmesso ogni anno e che viene guardato da tutta l'America. La partita era Seahawks (squadra di Seattle, ergo la mia squadra <33) contro Broncos e abbiamo vinto qualcosa come 56 a 8, hanno giocato malissimo.

GO SEAHAWKS! WOHOO!

Sono tornata a casa correndo per sfuggire ai mostri nascosti nell'oscurita`, come faccio sempre sulla lunghissima strada buia che c`e` tra casa mia e quella di Marissa. Si lo so, sono un'idiota, ma in mia discolpa posso dire che mi era morta la torcia del cellulare e l'anno scorso ho letto un libro sui serial killer americani. A casa non ho fatto nulla fino a quando a mezzanotte mi sono resa conto di essermi dimenticata i compiti. Plot twist: sono un'idiota.
Questa e` stata la mia settimana, e mi sono ripromessa di cercare di organizzare piu` cose da fare nei giorni scolastici, perche` restarmene sempre con le mani in mano mi uccide.
So che questo post è stato un po' inutile e a casaccio, ma la campanella sta per suonare quindi vi saluto, ciao ragazzi e grazie delle quasi 5000 visualizzazioni!