mercoledì 21 maggio 2014

Il primo addio e pensieri su quest'anno

Oggi sono rimasta a casa e non ho fatto nulla tutto il giorno, quindi ho voglia di raccontarvi quello che è successo nell'ultima settimana (anche se ora che finisco il post ne è passata un'altra haha).
E' stato un weekend pieno, divertente e triste allo stesso tempo. Prima di tutto venerdì sono andata a vedere con Alissah e Carla lo spettacolo del drama club, il Mago di Oz. Non avevo mai visto il film e non avevo idea di cosa aspettarmi, e devo dire che sono davvero rimasta colpita. Dorothy era impersonata da Firen, host sister di Carla, che è stata bravissima. Di solito i musical mi annoiano ma loro sono stati così bravi che non farti piacere le canzoni e le coreografie sarebbe stato impossibile. Era tutto realistico ed originale, da Toto che è stato impersonato da un cane vero, al momento del tornado in cui c'erano attori che volavano al modo in cui hanno realizzato Oz, con tanto di macchina del fumo. Potendo lo andrei a vedere di nuovo, mi è piaciuto davvero tanto.

Cupcakes che vendevano durante lo spettacolo
con tanto di arcobaleno e le scarpe rosse, yum!

Sabato invece c'è stata una festa di addio per Levani, l'exchange student della Georgia (non quello inquietante, l'altro) che parte martedì. E' stato triste perchè è il primo exchange che non lascia l'America per sua scelta ma perchè effettivamente è finito l'anno. Non voglio che comincino a partire, non riesco a rendermi conto che ormai ci siamo, sta iniziando una catena di addii che non sono pronta a dare. La festa era divertente ma anche triste, sono tornata a casa con l'ultimo giro di passaggi verso le due di notte con la sorella ospitante di Levani che cosacazzoc'èdisbagliatoinlei stava messaggiando mentre guidava. E' stato deprimente soprattutto perchè c'era qualcosa tra me e lui, ma di questo facciamo che non ne parlo haha
Il giorno dopo io, Levani, Andre, l'altro Georgiano inquietante e qualche ragazza che non conosco più di tanto siamo andati al mall, ma visto che era la festa della mamma ed erano tutti occupati ho ottenuto un passaggio abbastaza tardi e sono dovuta tornare presto, sarò rimasta lì si e no un ora e mezza. Dopo un gelato da MyFroYo, alle sette i ragazzi avevano una cena quindi ho salutato Levani per l'ultima volta e sono tornata a casa. 
E' una sensazione così assurda che non riesco a sentirmi triste, non riesco a realizzare che è l'ultima volta che vedo quelli che partono, anche se razionalmente lo so non riesco ad essere triste sul serio. Mi rendo conto sempre di più che non sono capace di dare addii, non riesco a mettermi nell'impostazione mentale che mi fa capire che è l'ultima volta, non me ne rendo conto. Credo che andrò in crisi solo alla mia partenza, non oso immaginare quanto piangerò...
Ora che mi è stata sbattuta in faccia la realtà del fatto che siamo a metà Maggio, l'anno sta finendo e stiamo iniziando a tornare a casa mi rendo conto che non sono pronta a partire. Non sono pronta e non lo sarò mai, al pensiero che i miei genitori saranno qui in meno di venti di giorni mi gira la testa, non ce la faccio. Più quel maledetto 15 giugno si avvicina e più il pensiero mi fa stare male.
E' una cosa che si può capire solo quando la si prova, un mix di emozioni che contrastano tra di loro e che al pensiero mi fanno venire voglia di andare a piangere in un angolino.
Da una parte ovviamente mi manca l'Italia. Mi manca la mia famiglia, i miei amici, Milano, la mia scuola, la libertà del potere andare dove vuoi con i mezzi, l'indipendenza, le uscite del sabato sera, il non sentire di avere tredici anni. Mi manca tutto da morire, ed oltre a questo sono felice alla prospettiva di tornare a casa e rivoluzionare le cose. Sono cambiata, sono cresciuta in questi otto mesi più di quanto l'abbia fatto negli ultimi anni e i problemi che avevo prima mi sembrano risolvibili con uno schiocco di dita.
Magari non è una cosa che puoi vedere nel modo in cui mi comporto perchè alla fine sono sempre io, ma sono cambiata e ho una visione completamente diversa del mondo e di me stessa. Sono più sicura di me, più rilassata, meno paranoica e ansiosa. Quando la vita ti mette in una situazione in cui te la devi cavare con le tue forze impari cosa siano problemi veri, quelli da risolvere con le tue mani, e tutto il resto sembra una passeggiata. Quando penso al mio futuro, adesso so che quello che voglio è possibile, posso essere forte e devo solo sforzarmi per ottenere quello che voglio.
L'autostima che non avevo mai avuto è aumentata, so quello che valgo e questo mi da sicurezza. Ho imparato a volermi bene. Anche per le cose più stupide come l'aspetto fisico: sono ancora in grado di elencare una ad una tutte le parti del mio corpo ed almeno un motivo per cui non mi piacciono, ma semplicemente non lo faccio, perchè sto imparando a guardarmi allo specchio ogni giorno e volermi bene lo stesso. Mentre mi pettino alla mattina invece di guardare i segni della stanchezza o concentrarmi su quello che non mi piace mi sorrido, e so che è tutto quello di cui ho bisogno.
Non l'approvazione degli altri, non una vita fantastica, la prima cosa mi serve è l'amore di me stessa e io semplicemente me lo prendo.
Quest'anno mi ha dato così tanto, e l'ha fatto perchè la mia esperienza non è stata perfetta. Per quanto ci tenga a raccontarvi i momenti positivi che voglio ricordare, ci sono ovviamente stati anche quelli deludenti in cui mi sono sentita sola e lontana da tutto. Ma come ho letto da qualche parte, non impari ad essere forte finchè essere forte è l'unica scelta che hai. E io l'ho fatto, come tutti noi.
Se fossi finita in un posto in cui nel giro di una settimana ero piena di amici non avrei avuto bisogno di darmi una mossa e diventare più socievole. Avrei avuto un'anno più divertente? Sì, probabile, ma non sarei cresciuta, e questo vale con tutto il resto. Se avessi avuto la famiglia perfetta non avrei rimpianto la mia. Se fossi finita nel paese che mi fa completamente innamorare, non mi sarei innamorata dell'Italia. Non sono mai stata più patriottica di così, amo il mio paese in un modo che mai mi sarei aspettata. Sono fiera e grata di essere italiana, di venire dal paese più bello del mondo, e non rinnegherei mai la mia origine per nulla.
Se non avessi avuto continui problemi, non avrei imparato a darmi una mossa, rimboccarmi le maniche e risolverli. Oppure non risolverli, ricevere le conseguenze e una lezione. Se non mi fossi mai sentita sola non avrei mai capito il valore della vera amicizia. E' vero quando ti dicono che partendo scopri chi siano i tuoi veri amici perdendo gli altri, ma è anche vero che ora sono più decisa che mai a recuperare delle amicizie che avevo più o meno lasciato andare.
Quest'anno mi ha fatto crescere, cambiare. Sono ancora la ragazza che si lamenta per qualunque cazzata? Sì, ma quando ho un problema davvero mi rimbocco le maniche e lo risolvo, o almeno ci provo senza arrendermi. Sono ancora quella delle battute stupide, dei calzini con le tartarughe ninja, che si comporta da idiota nella quasi totalità del suo tempo ed è sempre in grado di dire e fare la cosa sbagliata al momento sbagliato? Sì, sono sempre io, ma con un bagaglio di esperienze diverso che non avrei potuto avere in un periodo di tempo così breve in nessun'altro modo.
Come posso lasciare il paese che mi ha dato tutto questo? Questa non è stata l'esperienza perfetta, ma è per merito suo che sono diventata ciò che sono adesso. Sono grata di avere avuto questa possibilità, e posso dire senza ombra di dubbio che è stata la decisione migliore che potessi mai fare. Quest'anno ha cambiato tutto, e continuerà a cambiare tutto anche in Italia, ma vorrei solo che non lo facesse ora, che avessi ancora tempo.
Non fraintendetemi, non voglio restare nelle Tri-Cities. Diciamocelo, non ho avuto molta fortuna a capitare nel mezzo del nulla, e ho perso il conto delle persone che mi hanno detto che sono dispiaciuti che ci siano così tanti exchange students bloccati qui.
Restare non avrebbe senso, la metà di quelli che conosco non ci sarebbe più, che tornino a casa o vadano al college, e io mi sentirei fuori posto. Non so nemmeno se voglio vivere in America un giorno, chi lo sa?
Ma non posso sopportare di lasciare tutto, questa ormai è la mia casa, e so che metà del mio cuore rimarrà sempre qui, bloccato in quest'anno. Non voglio dire addio a nulla, nemmeno le cose più stupide che fanno parte della mia vita e alle mia abitudini.
Ormai questa è la mia vita e quello che sono. Potrò tornare in Italia, ma sarò sempre un'exchange student. Non dimenticherò mai, porterò questi dieci mesi per sempre con me.
Avrò dei rimpianti, come li ho adesso, e mi sembra che il tempo rimasto per tutto quello che voglia fare sia troppo poco, ma questo mi ha insegnato che il tempo passa prima che possiamo rendercene conto, e dobbiamo solo buttarci.
Non sono perfetta, non metto in pratica tutto quello che dico, ma ci sto lavorando e per la prima volta sento che la mia vita è davvero nelle mie mani, sono piena di progetti e sogni e so cosa voglio da me stessa e dalla mia vita più chiaramente di quanto non abbia mai fatto.
Un'altra cosa di cui mi rendo conto è che nessuno di quelli che non sono partiti potra` mai comprendermi fino in fondo. E' stato un capitolo fondamentale della mia vita, ma tutte le persone importanti per me l'hanno perso e non potranno mai davvero rendersene conto. Sono sicura che ci sarà chi pensera` che il mio è stato un anno di vacaza, chi cercherà di sfruttarmi per i compiti di inglese e chi al mio ritorno mi avra` dimenticata, ma per qualche motivo questa prospettiva non mi fa ne caldo ne freddo.
Mi piace pensare che le cose andranno per il meglio ora che sono cambiata, ma per certi versi penso che il cambiamento he ho fatto rimarra` qui. Non potro` piu` abbandonare questa mia nuova visione del mondo e di me stessa, ma ogni tanto penso che tornando all'ambiente di cui sono partita anche io prima o poi tornero` a regredire, e questo mi fa paura.
Sono cosi` tante emozioni contrastanti che potrei stare qui a scrivere per la prossima settimana e probabilmente non mi spiegherei lo stesso come vorrei, ma c'e` almeno una cosa che so e che non posso ignorare, e cioe` che io non sarò mai più a casa. Potro` tornare in Italia, ma una parte di me rimarra` sempre qui. Non nelle Tri-Cities, ma in questo anno. E` questo il prezzo da pagare, e ne vale assolutamente la pena.
Mi manca Milano, sì, ma a giorni alterni l'idea di tornarci mi da una sensazione di claustrofobia. Conosco persone da tutti gli angoli del mondo, conosco una nuova lingua e nuove mentalità, sono entrata in contatto con altre culture e questo mi da solo voglia di continuare a viaggiare, di vedere cosa ci sia più avanti. Voglio viaggiare, imparare lo spagnolo, mi pento degli anni delle medie in cui non ho nemmeno fatto finta di imparare il Francese e sento il bisogno di vedere di più, di partire e scoprire altro. Sono fortunata e ho sempre avuto la possibilità di viaggiare, ma se penso agli anni scorsi nei quali dicevo ai miei genitori che non avevo voglia di vedere una città ma solo di stare a fare il bagno in qualche piscina di un villaggio turistico senza mai mettere il naso fuori mi viene voglia di prendermi a schiaffi. Penso a tutte le occasione che ho sprecato, ma ora almeno so che posso apprezzare la mia fortuna. Voglio andare in Africa a fare volontariato, mangiare sushi in Giappone, partecipare al carnevale in Brasile, andare in Corea anche se non ho la più pallida idea di cosa trovarci, vedere gli Universal Studios di Los Angeles, camminare sulla muraglia cinese, mangiare vero cibo indiano, fare surf in Australia e andare in tutti quei posti che non avevo mai sentito il bisogno di conoscere. Voglio sapere ogni lingua, andare in capo al mondo solo per vedere cosa ci sia e non limitarmi a farmi passare la vita davanti nell'appartamento milanese in cui sono cresciuta. 

Potrei scrivere per altre sei ore ma questo post è decisamente diventato troppo lungo, con questo cambio di discorso improvviso vi saluto. Grazie per i commenti e grazie alle ragazze che mi hanno contattata su facebook :)
-23 giorni

martedì 20 maggio 2014

The Lion King Blood Drive

Come credio di avervi gia` accennato la settimana scorsa abbiamo avuto la blood drive, ovvere una giornata a scuola in cui era possibile donare il sangue. Essendo in leadership ero tra le persone che hanno organizzato tutto e ho passato il giorno delle donazioni ad aiutare, dando cibo ai donatori, prendendomi cura di chi sveniva ecc. In piu` ho creato il design dellle t-shirt che tutto lo staff ha indossato, applaudetemi.
Mr Q. ci ha dato il compito di scrivere un essay sulla giornata, quindi in caso che vi interessi lo posto qui :)

The first thing I did for the blood drive was designing the shirts. We talked in class about the theme and I voted for the needles because I thought that nobody would have bought a shirt with Disney characters, but when Stefanie proposed to use the logo of the Lion King’s Broadway musical I liked it, so at home I sketched a design. I think it turned out pretty good, I am just a little disappointed because it took such a long time to decide the theme and then we almost didn’t order the shirts because not enough people bought them. It’s weird because a lot of donors asked me where they could buy them, we could have gained some money selling them.
I also wished we did something of what we planned, like use a safari theme or do something about the Lion King, or we could have at least played the movie’s songs during the drive.
The week before I helped the preparation making two posters. On wednesday, the day of the Blood Drive, I didn’t come to school at 6 with the first shift because I was absent the day before and I didn’t know we were supposed to be there that early. When I arrived to school I went to the gym to help, but then I had to go to my first and second period. During third hour I went back to the gym and helped how I could, giving food to donors waiting to go back to class and fixing some falling posters, but there were already a lot of people and I didn’t know what I was supposed to do.
When third period ended I had to go to my fourth period, but at lunch I went back to the gym and I stayed there for the rest of the day. I started checking people in the double red line, then I got assigned to the escorts. I went checking donors, asking if they were okay and if they needed water or something to eat and talking to the ones waiting in line trying to be positive and smile.
While some people were going to get lunch I stayed for a while at the desk signing out people that were going back to class. It was hard because a lot of names were misspelled (some of them really badly!) and they were not in order, so every time I was checking the list two or three times while more people had to wait.
After a while the situation got better, there were less people and I was just talking with them making sure they were okay. I had some trouble with kids that didn’t want to go back to class, one in particular was pretending to feel bad while I heard him two minutes before saying to his friend that he wanted to sit all day. He was laughing, talking and looked perfectly fine but it took a lot of time to make him leave, and even when I thought he went away I saw him again laughing with friends at the double red line. The problem is that we didn’t look like we had authorithy and kids that were just loosing time didn’t get in trouble.
After a while I was escorting students again and I found some people I know donating blood, so I was talking with tem during the donations trying to make them feel better and going around trying to help nervous people. The nurses were really nice, most of them were talking and joking with donors, I was positively impressed.
I kept talking with people and giving them food until two, when we started cleaning and taking off posters and chairs, than at 2:30 I left because my bus is the first one to leave.

Overall it was a nice experience, I’m glad that we got so much blood and I’m impressed to see how many brave students there are in this school. I couldn’t donate because I’m foreign, but even if I had the possibility I don’t know if I would have done it, I am really afraid of blood and needles and I would have panicked. I’m sure that I would have passed out, and I was surprised to see few people having a negative reaction, I had to convince a lot of them to sit for some minutes because some didn’t even wanted to rest. I really like this kind of school activity and I wish that we had them in Italy too.

martedì 13 maggio 2014

Second semester routine

6:00 - Mi sveglio. Tiro giu` tutti i santi per via dell'ora, poi finalmente mi decido ad alzarmi, passo dalla cucina ed afferro qualcosa per colazione, che sia un panino al burro di arachidi, cereali o qualche dolce che Derrick ha preparato il giorno prima. Mi lavo la faccia,  mi vesto, mi trucco e corro fuori dalla porta con zaino e sacca da tennis ai 45.
6:50 - Arriva il pulmino giallo alla mia fermata, mi siedo al solito posto e mi infilo le cuffiette nelle orecchie. Durante il tragitto tendo ad ascoltare musica, addormentarmi a scatti e chiacchierare un po' con Yuriy o Ive quando salgono.
7:35 - Arrivo a scuola. Lascio la borsa di tennis nel mio armadietto e mi dirigo in cafeteria al solito tavolo dove passo un po' di tempo con Carla, Stefanie, Shuyler, Aureliane, Lukas, Larry, occasionalmente Marissa e qualche altro amico prima del'inizio del primo periodo.
7:55 - Al suono della campanella io e Lukas ci dirigiamo verso l'edificio 2000 per government. Entro nell'aula, ridicolmente piena di exchange students: io, Stefanie, Timo, Andre, Lucas e anche Ebba ed Ali prima che partissero. Ci sediamo, leggo il fumetto politico del giorno sulla lavagna e inizia la lezione, tra Mr. McDonald che cerca di zittire Andre, discussioni noiosissime sul governo americano e chiacchiere con Stefanie.
8:50 - Suona la campanella, esco dall'aula ed entro nella classe di psicologia qualche porta più in là. Mi siedo vicino a Sundas, Sumbal e Nick, che tendono a non chiudere la bocca per tutta la lezione. La prof è Mrs Westerfield, è divertentissima e riesce a tenere sempre vivo l'interesse della classe, la adoro.
9:55 - Campanella, scendo le scale, esco dall'edificio ed entro nell'aula di leadership, occasionalmente facendo il tragitto con Yuriy o Sundas che stanno andando nella mia stessa direzione. Mi siedo tra una sophomore con i capelli rosa e un ragazzo di nome Austin, ma tanto non siamo quasi mai in classe e ci spostiamo in cafeteria per il progetto del giorno. Prepariamo cartelloni per pubblicizzare il prossimo evento scolastico, organizziamo assemblee, andiamo in giro per svuotare i cestini del riciclaggio o comunque abbiamo sempre qualcosa da fare, tendo a passare l'ora con Stefanie e Shayla.
10:55 - A campanella suonata torno in classe per afferrare lo zaino e vado a fotografia. Purtroppo nel secondo semestre avendo spostato la classe dal secondo al quarto periodo non conosco praticamente nessuno, soprattutto ora che Ali non c'è più. Il più del tempo non lavoriamo nemmeno, nei giorni in cui non riesco ad uscire fotografia è davvero una tortura. Di solito aspetto l'appello e vado da Stefanie nella classe di studio art, a Mr. Murphy non interessa perchè è la classe di sua moglie, quindi di solito vado lì per cazzeggiare, chiacchierarare un po' e disegnare, ho più amici in quella classe a fotografia. Torno in classe quando suona, ma prima della campanella di solito sono già usciti tutti. Ogni venerdì Mr Murphy fa la stessa raccomandazione prima di uscire: "Don't drink, don't do drugs, don't do it, nobody wants to do it with you anyway. Have a good week-end!"
11:55 - E' finalmente l'ora del lunch B, quindi mi siedo allo stesso tavolo del primo quadrimestre, se non per il fatto che ora siedono con me Stefanie, Carla, Larry, Shuyler, Ive, Timo, Aureliane e occasionalmente qualcun'altro. Se non ho voglia di comprare il pranzo in mensa le opzioni sono ramen istantaneo al negozietto della scuola, un hamburger ai bombers (il drive-in vicino a campi da baseball) o un'incursione da Taco Bell/Subway/qualunque fast food sulla macchina di Erin.
12:30 - A pranzo finito inizia il fifth period, quindi con Stefanie entro nell'auditorium, nella classe di advanced drama. Andiamo sul palco a fare qualche esercizio, leggiamo qualcosa, facciamo qualche gioco, ma mai nulla che c'entri con la recitazione. Perchè ho scelto le mie classi così male?
1:30 - Quando suona la campanella io e Stefanie andiamo verso American Lit, che e` uguale allo scorso quadrimestre se non per i posti e qualche studente nuovo. Mezz'ora va sempre via con Mrs. Hatcher e i suoi inutili monologhi, e il resto del tempo in genere mi sposto da Alissah, Erin e Marissa all'altro capo della classe e non faccio nulla <33
2:30 - La giornata scolastica e` finalmente finita, quindi mi incontro con Carla davanti alle macchinette al piano di sotto, afferro la borsa di tennis dal mio armadietto e chiacchieriamo un po' con Shuyler, Larry e gli amici di passaggio per poi andare in bagno a cambiarci.
3:00 - Inizia tennis, anche se di solito metà team si presenta un po' prima per fare allenamento. Nel caso ci sia un match di solito il pulmino parte dal parchggio del campo da football diretto a Hanford/Kennewick/Pasco/Kamakian o qualunque sia la scuola rivale.
4:00 - L'allenamento e` finito. Paula o l'host mom di Carla ci danno un passaggio, ma spesso prima di tornare a casa passiamo a prenderci un gelato, un milkshake ai bombers, qualcosa da Albertsons o un qualunque tipo di junk food, per poi riprometterci di fare esercizio e perdere peso prima di tornare a casa. Certo, come no.
4:20/30 - Arrivo finalmente a casa. Faccio un po' di compiti, guardo la tv o faccio qual che devo fare.
6:00 - Ora di cena
7/8 - Faccio una doccia, i compiti che non ho fatto prima, guardo qualcosa in tv, gioco a teddarball con Alinda o disturbo Ashly mentre cerca di studiare; quando non mi dimentico preparo il pranzo per il giorno dopo.
10:30 - E' l'ora in cui cerco di andare a dormire, anche se spesso ho ancora compiti da finire o qualcosa da fare perchè c'è stata una partita di tennis finita tardi o ho un test. Quando finalmente riesco a infilarmi a letto metto la sveglia e leggo un po', poi spengo la luce e vado a dormire.

mercoledì 7 maggio 2014

Prom

Questa domenica ho avuto il prom, senza dubbio uno dei ricordi migliori di questa esperienza. Nell'ultimo post mi lamentavo di non avere un date, ma alla fine ho ricevuto una proposta anche io.
Carla è stata invitata venerdì scorso da Tristan, un ragazzo che non conosceva. Ci siamo rimasti un po' tutti stupefatti, ma a giudicare da come si comporta credo fosse interessato a lei da un po' e abbia solo colto l'occasione quando Andre stava cercando un date per lei tra i suoi amici. Larry ha chisto ad Aurelienne, Stefanie è andata con il suo ragazzo Aaron, ad Ive ha chiesto Levani, Isaac ha invitato Megan, Timo una ragazza carinissima di nome Valentina e io a una settimana e mezza dal prom ero ancora senza un ragazzo che mi ci portasse, che novità <3
Era da un sacco di tempo che tutti mi dicevano che Andre voleva invitarmi, ma non l'aveva ancora fatto. Venerdì sera ero a casa e Carla mi scrive dicendomi che lui lle aveva scritto di avere trovato un date per me. L'ho contattato e lui ha confermato, ma non voleva assolutamente darmi dettagli in più quindi non sapevo se parlasse di sè stesso o se mi avesse effettivamente trovato un ragazzo a caso come aveva fatto con Carla. Tra l'altro mi fa "He bough you flowers" allegando la foto di un mazzo di rose. Io a quel punto non sapevo se ridere o come reagire, qual'è la parte che gli sfugge nel concetto di sorpresa?
Per chi non lo sapesse, di tradizione l'invito al prom dovrebbe essere una sorpresa fatta in qualche modo originale, per esempio Tristan per Carla aveva scritto "prom?" su delle palline da tennis e Larry si è infiltrato in camera di Aureliane e gli l'ha lasciato scritto in post-it per tutta la stanza.
Comunque lunedì mentre ero a Tennis è arrivato Andre e mi ha dato i fiori, how unexpected

La luce fa un effetto inquetantissimo sulla sua faccia, giuro che non ha un aspetto così satanico dal vivo hahaha

Comunque chiessenefrega anche se non è stata una sorpresa, alla fine è era un gesto carino lo stesso. A quel punto avevamo una settimana per biglietti, affittare il tux e tutto il resto. C'è stata la spirit week, conclusa il venerdi` con l'iniziativa "Every 15 minutes". Secondo delle statistiche ogni 15 minuti qualcuno muore per guida in stato di ebrezza e la giornata serviva a sensibilizzarci sull'argomento. Sono venuti dei poliziotti a parlarcene, abbiamo fatto un'assemblea alla quale hanno partecipato anche delle famiglie di vere vittime e i senior che si erano iscritti all'iniziativa potevano "morire" in qualunque momento della giornata: durante le lezioni entrano dei ragazzi con una barella, un ragazzo vestito da morte con falce e tutto e una ragazza che legge un breve discorso su di te e sulla tua morte, poi ti mettono sulla barella e ti portano via. I senior "morti" venivano truccati da scheletri e vagavano tutto il giorno con tuniche nere per la scuola, ogni 15 minuti ne moriva un tot e alla fine delle lezioni ce n`era in giro un numero impressionante.

Il ragazzo di spalle in piedi e` morto durante fotografia, la ragazza a sinistra stava leggendo il discorso

Finita la giornata ho iniziato la preparazione per il ballo di sabato saltando tennis e andando a farmi le unghie con Carla. La sera ho cercato con Ashley qualche pettinatura su internet e abbiamo fatto qualche prova di make up, incluso un viaggio da target durante la notte a cercare uno smalto che si abbinasse con il suo vestito.
Sabato mattina io ed Ashley siamo andate al mall per farci i capelli e per prendere scarpe e un reggiseno senza spalline per il vestito, ma visto che una messa in piega costava qualcosa come 50 dollari abbiamo deciso di provare a fare da noi. Ashley mi ha fatto i capelli in una specie di treccia che passa attorno alle testa con ciocche di capelli che ci passano attraverso (grazie tutorials di youtube <3), li avrebbe anche arricciati ma non c'era tempo.
Ho avuto appena il tempo di truccarmi e infilarmi il vestito, poi alle quattro Andre è arrivato, abbiamo fatto qualche foto che Paula e Dave non mi hanno ancora passato e poi siamo andati a casa sua. Abbiamo fatto qualche altra foto, poi ci hanno raggiunti Carla, Tristan, Larry e Aurelienne e siamo montati in macchina per andare a cena, io, Carla e Andre nella macchina di Tristan (gran bella macchina) e gli altri sul truck di Larry.

 Andre, io, Carla e Tristan

Sulla strada per il ristorante avevamo la musica così alta che la macchina vibrava e stavamo urlando e ridendo come idioti, uno di quei momenti in cui ho un amore infinito e incondizionato per i miei amici, bell'inizio di serata. Arrivando invece di entrare siamo andati sul fiume ed abbiamo fatto altre foto. Lo so, gli americani sono fissati hahaha

 Io, Carla, Aureliane, checcarine <33

 Qua non sono bene sicura di cosa stesse succedendo hahaha


Avrei una tonnellata di foto carine da postare e un'altra tonnellata di foto idiote, chi le volesse vedere le cerchi su facebook :)
Comunque poi finalmente siamo entrati al ristorante e devo dire che sono rimasta impressionata, era gigantesco e con una bellissima vista sul Columbia river. Abbiamo mangiato sotto gli occhi di rimprovero delle cameriere che vedevano Larry disegnare con i pastelli per i bambini e tutti non comportarsi affatto nel modo adatto a un ristorante di classe haha
Il cibo era buonissimo e ho il sospetto che fosse anche un bel po' costoso, comunque è stata una cena fantastica.

Cuteee <3

Dopo la cena siamo passati da casa di Stefanie a prendere il resto del gruppo che comprendeva Ive e Levani, Stefanie ed Aaron, Megan e Isaac, Ashley e Cleveland e le amiche di Megan.
A quel punto siamo andati al Toyota Center dove si teneva il ballo, siamo entrati e io e Andre abbiamo fatto una coda infinita per fare la foto ufficiale.


Durante la fila ho intravisto un sacco di persone che conosco, prof e amici e c'era un'atmosfera bellissima, con tutti che continuavano a farsi i complimenti a vicenda e dirti quanto sei bella e ti stia bene il vestito, poi fatta la foto siamo finalmente andati a ballare.
E' stato divertente, davvero una notte indimenticabile. Ballare con Andre non è stato imbarazzante come mi aspettavo, nemmeno durante i lenti. E' stato davvero dolce, anche se ovviamente non ha rinunciato a fare l'idiota. Ad esempio ad un certo punto essendo caldo lui e Larry si sono tolti la camicia rimanendo con il gilet e il papillon, giuro che sembravano due spogliarellisti. Il bello è che in qualche modo dopo di questo Larry ha perso la camicia, che non era sua ma in affitto con il resto del completo. Avreste dovuto sentire sua mamma strillargli contro al telefono a pranzo hahaha
Abbiamo ballato fino alle 11, poi il ballo è finito e siamo andati a casa di Andre a vedere un film. Eravamo io, Andre, Carla, Tristan, Larry, Aureliane, Timo, Valentina e Levani. Arrivati tutte le ragazze hanno iniziato a levarsi scarpe e vestiti scomodi e chiedere magliette in prestito ad Andre, fino a quando non siamo finite praticamente tutte vestite con la sua roba haha

Dal basso Levani, Valentina (unica ragazza a non indossare vestiti di Andre), Timo, Carla, io, Aureliane e Tristan

Abbiamo iniziato a vedere uno dei Rec, un film "horror" spagnolo orribile senza trama a cui non ho prestato attenzione per mezzo secondo, parlando tutto il tempo con Levani seduto accanto a me. Parte tra una settimana e mezza ed è eccitatissimo di tornare a casa, proprio non lo capisco.
Era così strano pensare che è stato l'ultimo ballo... Ho ancora qualche settimana di scuola, la graduation, e poi? Ormai mi riesce difficile immaginare una mia vita senza queste persone.
Comunque quando il film non era nemmeno a metà è arrivata la mamma di Andre preoccupatissima perchè erano le due di notte e aveva detto a Paula che mi avrebbe riportata a casa alle 12. Mi sono stupita perchè non mi aveva detto che avessi un coprifuoco e non le interessa mai quando torno a casa, ma visto che stava dando di matto sono stata costretta a chiamare Paula mel cuore della notte, svegliandola. Andre e la sua host mum mi hanno riaccompagnata a casa, l'ho ringraziato per la serata e sono andata a letto.
Domenica mattina dopo avere subito la sfuriata di Paula sono stata informata del fatto che abbiamo una chiave di riserva in una scatolina a combinazione vicino alla porta del retro. Grazie per avermi informata a maggio, davvero.
Comunque è stata una serata bellissima, dalla cena al film, un po' meno nel momento di panico della mamma di Andre haha
E' stato molto più bello dell'homecoming, forse perche` avendo un date e` stato un po' piu` "tradizionale", forse perche` il fatto che tutti fossero eleganti rendeva tutto surreale o perche` ci sono andata con un sacco di amici, comunque e` stata una serata indimenticabile. E` stranissimo pensare a come l'idea dei balli scolastici mi sembrasse cosi` americana ed emozionante all'inizio dell'anno mentre adesso e` la normalita`. Ricordo come all'homecoming ho conosciuto Larry e avevo appena iniziato a legare con Shuyler (allora il date di Carla), due persone senza le quali sarebbe difficile immaginare la mia esperienza. E questo era il mio ultimo ballo, stop. Il mio sogno Americano e` quasi finito. Non posso capacitarmene.