domenica 8 settembre 2013

Primi tre giorni di scuola

Ciao lettori fantasmi, voi che fate 500 visualizzazioni ma non commentate nemmeno per sbaglio dandomi la strana sensazione di parlare da sola!
Oggi anche se sono in ritardo volevo raccontarvi i primi giorni di scuola, dunque

Ho iniziato mercoledì 28, mi ha portato a scuola Ashley in macchina e ho perso le prime due ore perchè non avevo ancora scelto le materie. La scuola è divisa in cinque edifici diversi e mi ha dato subito la certezza che mi sarei persa. Appena arrivate siamo andate in segreteria e ho preso appuntamento con il councelor, poi hanno incaricato cinque ragazzi di farmi vedere la scuola.
Perfetto, un'occasione per socializzare! 
E invece no. Perchè nella mia scuola ci sono 2000 studenti e una decina di exchange students, quindi a nessuno interessa da dove venga o è incuriosito da me, ergo si sono limitati a chiacchierare tutto il tempo tra di loro indicandomi distrattamente la palestra o la mensa. Amen. 
Non mi sono demoralizzata e sono andata a richiedere un armadietto anche se tutti mi hanno assicurato che nessuno lo usa, ed effettivamente il mio è nell'edificio due, in culo al mondo, rendendomi impossibile cambiare i libri tra un'ora e l'altra. Yay.
Comunque siamo andate da starbucks perchè avevo ancora un'ora di attesa che non avevamo voglia di passare in segreteria, poi tornate a scuola sono andata a scegliere le materie:
1st period: US History (obbligatorio)
2nd period: Photography 1
3rd period: Pre-Calculus (matematica)
Lunch A (si, mangio alle 10.55, sul serio)
4th period: Biology
5th period: Ceramics 1
6th period: American Lit (obbligatorio)

Uno dei ragazzi che mi aveva fatto fare il giro mi ha fatto vedere come aprire l'armadietto, e su questo voglio impiegare due parole: è impossibile. Sul serio.
Quando sentivo gli altri exchange parlare di questa difficoltà pensavo esagerassero, ma sul serio ci ho messo giorni prima di essere in grado di aprirlo da sola senza fermare qualcuno per farmi aiutare.
In pratica hai una combinazione di tre numeri, ma devi girare la rotellina in senso prima antiorario, poi orario passando il primo numero facendo due giri, poi tornare indietro in senso orario e raggiungere il terzo numero in senso antiorario, e se non prendi la tacca giusta perfettamente quella stupida lattina si rifiuta di aprirsi. Quindi nei primi giorni ho lasciato perdere e mi sono portata tutto dietro, adesso sono in grado di usarlo anche ma riesco ancora a fare disastri come fare cadere nonsocome attraverso una fessura un foglio che dovevo consegnare a un prof nell'armadietto sotto il mio. Addio foglio, ciao.

Ecco mi sono persa, di cosa stavo parlando? Si, il primo giorno.
Come prima lezione mi sono diretta a pre calculus, era già iniziata quindi ho solo detto di essere una exchange student nuova e non ho capito cosa mi ha risposto il prof. Mi hanno fatta sedere accanto a una ragazza della quale non ho nemmeno visto la faccia perchè ha parlato tutto il tempo con il tizio alla sua sinistra che almeno mi ha chiesto da dove vengo. Alla fine della lezione una ragazza carinissima mi si è avvicinata e tutta sorridente mi ha detto che si è trasferita dall'Idaho l'anno scorso e abbiamo chiacchierto un po' ma io avevo il lunch e lei lezione, dunque mi sono diretta verso la cafeteria.
Derrick ha il mio stesso lunch ma tralasciando il fatto che in ogni caso non l'ho visto, volevo prendere l'iniziativa e mangiare con qualcuno quindi mi avvicino a una ragazza che era in tavolo da sola e esito: "Hey! I'm an exchange student, can I sit here? I don't know anyone in this... continent. ehm"
Chi mi conosce sa che non sono così socievole con le persone che non conosco, quindi già per me non è stato facile avvicinarmi così a una persona a caso, comunque ho avuto la conferma del fatto che qui a nessuno frega assolutamente nulla degli exchanges. Mi ha chiesto da dove venissi e altre due cose poi mi ha ignorato, quindi ho finito di mangiare il mio tristissimo panino, ho fatto tre volte il giro della scuola perchè non volevo aspettare davanti alla classe di biologia e quando dei ragazzi dall'aria strana hanno iniziato a salutarmi e passarmi vicino fissandomi sono entrata in classe.
Un freshman che mi ha sentito parlare con il prof mi ha chiesto da dove venissi, poi è iniziata la lezione. Nel giro di dieci minuti ho deciso di adorare Mr. Staley che sembrava stare tenendo uno spettacolo comico più che una lezione. Ci ha fatto vedere un power point sulla sua vita, i suoi viaggi e le sue figlie (My daughter is the one on the left, quando a destra c'era un cavallo hahahahaha) includendo anche Michael Jackson e un sacco di cose che non posso raccontare per filo e per segno perchè questo post sta diventando troppo lungo. Comunque è weird, ma mi piace.
Poi sono andata a ceramics, una sorta di discipline plastiche/scultura, classe dove il prof mi adora solo perchè sono italiana, e alla fine ad American Lit dove ho trovato altri due exchange: Ali dall'arabia Saudita e Stefanie dall'Olanda.
Il secondo giorno ho dovuto prendere lo scuolabus (ALLE SEI E QUARANTACINQUE UCCIDETEMI ADESSO), sono arrivata a scuola e ho cercato di aprire l'armadietto, ma niente da fare.
Alle 7.55 sono andata per la prima volta a US history dove ho ritrovato Stephanie e ho fatto la figura dell'idiota fin dall'inizio <3
Il prof mi ha fatto alzare in piedi e mi ha chiesto quale sia un mio goal per quest'anno e quale sia la csa più strana che io abbia mai mangiato. Considerate che la classe non sapeva che fossi un'exchange, io alla prima ho risposto imparare l'inglese e alla seconda volevo parlare delle mie brutte esperienze con i panini al polmone di mucca ma non sapevo come dire polmone, quindi tutti hanno provato a capire cosa stesi cercando di spiegare a gesti, ankward. Ho concluso con un "and it was disgusting, yeah" e tutti sono scoppiati a ridere, spero non di me.
A fotografia ho ritrovato Ali, il ragazzo arabo, e un'altra exchange dalla francia, credo si chiami Aurelienne. Una sophomore bionda mi ha fatto sedere vicino a lei e abbiamo chiacchierato un po' mentre una tizia mi diceva "say something, I love your voice" hahahaha
Il prof continuava a sfottere noi "exchange kids", soprattutto Ali che parla inglese davvero male, poi ci ha fatto usare google earth per fare vedere alla classe casa nostra.
A pranzo ho mangiato con Stefanie, sua sorella ospitante Megan e alcune altre ragazze, sono tutte simpatiche anche se il fatto che Stefanie sappia l'inglese mille volte meglio di me mi mette un po' in difficoltà.
A biology ha parlato di esperimenti e ho capito quasi tutto, yay. Peccato che sia in una classe di quasi soli freshmans.
Ad american literature Ali non era in grado di rispondere alle domande e continuava a chiedere a tutti cosa dovesse fare, poveretto. Io invidio Stefanie per il suo inglese quasi perfetto ma c'è da dire che parto da una posizione privilegiata avendo studiato per tanti anni, mentre lui è in un paese completamente diverso e deve parlare una lingua dove nemmeno l'alfabeto è lo stesso.
Usciti da scuola l'ho accompagnato agli scuolabus perchè non sapeva come tornare a casa e il primo giorno credo si fosse perso (cosa che sarebbe successa anche a me se non fosse per Derrick che mi ha chiamata e mi ha aiutata a trovare lo scuolabus). 
Mi ha detto che l'Arabia è completamente diversa, mi ha chiesto se in Italia la gente si baci per strada (I'm shocked!) e ha detto che nella sua scuola non ci sono ragazze.
Il terzo giorno sono finalmente riuscita ad aprire l'armadietto e a pranzo sono tornata da councelor per cambiare precalculus, ciao ciao matematica. 
Le materie che potevo prendere senza spostare niente nel mio orario erano:
a) Educazione fisica
b) Child development
c) Computer per idioti (non ricordo il nome preciso, comunque un corso in cui ti insegnano a usare Word, Power Point &co)
d) Health

And guess what? ...
Child development. Si, sul serio.
Avete mai visto in un telefilm americano dei ragazzi che devono portare ovunque vanno una bambola e prendersene cura? Si, child development. Non ho resistito.
Mi sono detta che non sono qui per fare la scuola italiana in inglese. Okay, non farò matematica, ma in seconda non ho preso una sufficienza in tutto l'anno eppure ho fatto dei test di recupero perfetti a settembre, quindi posso studiare d'estate. Anzi, mi sarebbe toccato farlo lo stesso, visto che il programma era diverso. Per ora voglio solo godermi quest'anno e immergermi completamente nella scuola americana facendo qualcosa che in Italia non avrei mai avuto l'occasione di fare, in fondo non sono qui per questo?

In ogni caso di venerdì c'è un ora in meno, tutte le ore sono accorciate e c'è un solo pranzo, il secondo. Fantastico, se solo qualcuno mi avesse avvisato.
Dopo precalculus sono andata in caffetteria notando distrattamente i corridoi stranamente deserti, e arrivata lì ho visto la mensa vuota con Ali che si guardava in giro spaesato. Noi exchange students ci distinguiamo sempre :')
Comunque abbiamo chiesto a una tizia che ha confermato che il venerdì il lunch A non esiste, il che vuol dire che ero in ritardo spaventoso per biologia.
Sono entrata e Staley non si è arrabbiato, lo adoro. E la mia adorazione è cresciuta ancora di più quando ho visto nell'angolo della lavagna:
Thought of the day: woo friday.

ahahahahaha sul serio, lo adoro. Tralasciando il pensiero del giorno che è sempre sulla lavagna, rende le lezioni divertenti e cattura la nostra attenzione in qualunque modo, cosa abbastanza comune tra i professori americani che tengono molto al fatto che tua stia ascoltando e sia coinvolto nella lezione.

Comunque i miei primi giorni sono stati questi, anche se adesso che scrivo è già passata una settimana di scuola. 
Che dire? Mi sto abituando alla mia nuova routine, la scuola mi piace e non ho eccessivi problemi con l'inglese. Non ho amici veri e propri, ma ho molte persone che mi piacciono con cui passare il tempo e mi sento tranquilla.
Non ho ancora avuto nessuna crisi, i primi giorni sono passati liscissimi senza attacchi di aiutovogliotornareacasa. Se nella prima settimana ho fatto quasi la fame adesso mangio come un tacchino a dicembre, sul serio.
Una cosa che ho notato è che una vita in una lingua che non è la tua richiede un sacco di energia. Se quando ero in Italia tornavo a casa alle quattro e mezza del mattino senza ombra di stanchezza per svegliarmi all'una del giorno dopo, qui ho sonno. E non perchè faccio sport o mi muovo molto, ma perchè essere ininterrottamente concentrata per capire tutto intorno a te e assorbire le abitudini di una famiglia che non è la tua stanca. La scuola per me qui è una serie di lezioni all'interno di una gigantesca ora di inglese che prosciuga le mie energie fino all'ultima goccia. Perchè se vuoi capire devi essere sempre concentrata, avere più senso dell'osservazione degli altri, iniziare a pensare in inglese senza cercare di formulare le frasi in italiano per non avere d'istinto rispondere in italiano e di conseguenza quando ti parlano non capire al primo tentativo. Devi essere allegra e piacevole per cercare di fare amicizia, devi studiare biologia in una lingua che non è la tua, devi essere abbastanza sveglia per capire come funzionano le cose senza doverlo chiedere sempre.
E questo stanca. L'Isabella che in Italia sfiora il limite dell'insonnia in America alle nove e mezza non sta in piedi. L'Isabella che in Italia mangia schifezze per il gusto di mangiare in America ha fame per davvero, quel tipo di fame che ti viene perchè sul serio hai consumato tutta l'energia che hai accumulato con il pasto precedente. Derrick ride vedendomi trascinare come uno zombie per la casa ululando "food, give me some food!" e Alinda si lamenta che le rubo il burro di arachidi, but I don't care.
Per ora la mia vita è questa, mi sto adattando e sono contenta. Non sono felice, quello è il passo successivo che richiede un grande percorso costellato di ricadute, ma sono contenta. 
Non sono socievole come Ali, il mio inglese non è al livello di Stefanie, non sono in una scuola in cui tutti mi cercano e l'integrazione è qualcosa che devo costruirmi pezzettino per pezzettino, ma sento che posso farcela, e questo è già da se un grande passo se consideriamo quello che è sempre stato il mio pessimismo.
Io sono sempre stata quel tipo di persona ansiosa che si preoccupa per tutto, sempre nel panico, che non ha affatto fiducia in se stessa e che incarna l'insicurezza. 
E lo sono ancora, se mi fermo a riflettere per più di dieci minuti mi dico che il mio inglese non migliorerà mai, sarò sempre sola e non mi sentirò mai completamente integrata qui, ma la maggior parte del mio tempo lo passo senza preoccupazioni inutili con un sorriso sulle labbra e la consapevolezza che non c'è motivo per cui io non possa farcela.
E' un cambiamento superficiale, ma mi sembra di vivere ogni giornata con una leggerezza che non avevo mai avuto, libera dalle preoccupazioni. E, ancora una volta, mi sento bene.
Ora devo andare, è tardi e Princess russa ai miei piedi, prometto che avrete un aggiornamento a breve.
Giuditta, smettila di rompere le palle perchè non scrivo abbastanza spesso.
Passo e chiudo.


11 commenti:

  1. giammai <3 Comunque sono straemozionata per te, continua così! E a child development ti danno davvero il bambino finto? Chefforza. (Io mercoledì ho il colloquio informativo voluto dai miei genitori)

    good luck by Giuda
    (visto che brava che commento eh? eh?)

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    1. Il fake baby c'è davvero, te lo danno in non so bene quale punto del programma e devi prendertene cura per qualche giorno. Ovviamente ho scoperto che piange nel cuore della notte solo dopo essermi iscritta, ma dettagli.
      Continua così cosa? haha
      Grazie Jude <33

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  2. Ciao :)
    Forse farò anch'io questa esperienza l'anno prossimo ed ho molta paura perché non so cosa aspettarmi,il tuo blog mi aiuta a farmi un'idea di come sia vivere lì e poi mi rivedo in alcune cose che scrivi,anch'io,per esempio non sono molto socievole con le persone che non conosco e ho poca sicurezza e oltretutto sono pessima in inglese.Comunque sembri davvero una ragazza simpatica e mi piace molto il tuo modo di scrivere, spero aggiornerai presto il tuo blog. Un bacio :)

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    1. Grazie per i complimenti :)
      Per quanto riguarda l'esperienza anche io ero davvero indecisa, mi sono iscritta all'ultimo e sono sempre stata piena di paure e paranoie.
      Nessuno sa cosa mai cosa aspettarsi, un anno all'estero è un salto nel buio e richiede un coraggio che non molte persone hanno. Io sono del parere che questa esperienza non possa essere negativa, è in ogni caso un distaccamento dalle tue radici e tutte le tue certezze, ti fa crescere e te lo porterai dietro per sempre. La lingua e le difficoltà nel socializzare accomunano tutti gli exchange students all'inizio, ed è per questo che quando le supererai ti sentirai molto più sicura di te, cosa che lentamente sta accadendo anche a me :)
      Quel che ti consiglio è di andare a un colloquio informativo delle associazioni più importanti (intercultura, Wep, Ef) e vedere se ti danno sicurezza, e se sei interessata alle esperienze degli altre exchange dai un'occhiata qui: http://annoallestero.forumcommunity.net/
      Grazie ancora, un bacio anche a te :)

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    2. Ho prenotato il colloqui sia con EF che con Wep, spero che andrà bene e spero di essere scelta almeno da una delle due associazioni, anche se ho paura che il test d'inglese non sia alla mia portata... comunque mi sento sempre più convinta a immergermi in questa esperienza :)

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  3. Comunque scrivi veramente bene sembra di leggere un libro ah e buona fortuna negli U.S.A

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    1. Sei un anonimo di passaggio o ti conosco? Comunque grazie mille :)

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  4. Mi piace un sacco il tuo blog ;) continua così :)

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  5. Ciao Isabella, veramente veramente complimenti per il blog scritto molto bene. Mi chiamo Marta, ho 19 anni e sono tornata dall'annuale nello stato di Washington da circa un anno. Leggendo i tuoi post mi sembra di rileggere i miei stessi pensieri che avevo all'inizio del mio programma, fa un po' strano! Spero che ti piaccia Washington, credo che sia un posto magico. Malinconico, sì, ma speciale. Comunque mi sembri una ragazza sveglia e intelligente, complimenti per ciò che sei e per la forza che hai per metterti in gioco, so che costa fatica. Continua così, stai andando davvero alla grande. Mi raccomando buttati sempre, come hai fatto nella caffetteria al tuo primo pranzo.
    Buona fortuna, aggiornaci :)
    Marta

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    1. Grazie mille Marta :)
      Per quanto nei primi giorni non mi piacesse sto iniziando a cogliere il fascino di questo stato bellissimo, e confermo il fatto che sia davvero speciale. Buttarsi non è sempre facile, ma sto uscendo dalla mia timidezza e sono sempre più soddisfatta, grazie ancora per le belle parole, baci :)

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