domenica 1 settembre 2013

Primi giorni

Cinque giorni. E' da solo cinque giorni che sono qui e sto iniziando lentamente a sentirmi sempre più a mio agio, sempre più a casa.
Sono arrivata nell'aeroporto di Pasco più o meno alle sei di pomeriggio e ho trovato la famiglia ad aspettarmi: David (hostdad), Paula (hostmom), Ashley (hostsister, 17 anni) e Derrick (hostbrother, 15 anni). Alinda, la mia sorellina ospitante di sette anni non c'era perchè era a nonhocapitoafarecosa.
Quando sono arrivata li ho salutati e siamo andati ad aspettare la mia valigia al nastro dei bagagli. 
E aspettare. E aspettare. 
E fu così che la mia valigia non arrivò, che bello.
Siamo andati a denunciare la perdita della valigia, mi hanno portato a vedere la casa e poi siamo andati a mangiare da Red Robin, una specie di ristorante molto all'americana che c'è a Richland, e in questo lasso di tempo ho notato due cose.
a) Non capivo assolutamente nulla. Sarà stata la stanchezza o l'emozione, fattostà che afferravo una frase su tre.
b) Richland è nel bel mezzo del deserto. Si, il deserto. La poca erba che c'è è secca e gialla e dall'aereo ho visto chilometri e chilometri di landa desolata, arida e inabitabile. E io che mi aspettavo di arrivare in un posto freddo. Il paesaggio è abbastanza divertente, perchè in centro e nei giardini delle casa è tutto verde e ben curato, ti giri verso le colline e trovi il deserto senza un singolo albero.
Mentre fingevo di capire quello che mi dicevano ho ordinato un bacon cheeseburger, dopo siamo tornati a casa. Come prima sera è stata abbastanza silenziosa, ma c'è da dire che non riuscivo nemmeno a tenere gli occhi aperti.
Ho passato la prima notte a dormire a intermittenza, parlando con gli amici italiani su whatsapp rigirandomi nel letto e nell'unico sogno che mi ricordo non avevo i denti, tutti mi odiavano e la mia host family voleva rispedirmi a casa. Weird.
Quando verso le nove e mezza mi sono svegliata sentivo delle voci in cucina e avevo paura di alzarmi. Lì, in un letto non mio, con a due metri di distanza Ashley addormentata (si, condividiamo la camera) mi sentivo davvero indifesa, è una sensazione difficile da spiegare. So che andando in cucina avrei dovuto essere amichevole con delle persone che non conosco, che avrebbero provato a iniziare una conversazione e che mi avrebbero fatto domande che probabilmente non avrei capito dando il via a silenzi imbarazzanti e tanta ansia da parte mia.
A un certo punto però mi sono girata e ho visto Ashley che mi guardava, quindi ho smesso di fingere di dormire, abbiamo parlato un minuto e mezzo e sono andata a farmi una doccia.
Uscita ho incontrato Paula che mi ha detto di prendere da mangiare quello che voglio, ma per quanto lei sia gentile sinceramente mi sentivo a disagio a frugare nella dispensa quindi mi sono limitata a verasarmi del caffè che ho bevuto così perché non sapevo dove fosse lo zucchero e a pucciarci qualche oreo.
Nel pomeriggio siamo andati con la famiglia e il ragazzo di Ashley a un country fair, una specie di fiera con bancarelle, giostre e altre cose.
Lì mi sono resa conto del fatto che se non sono troppo stanca riesco a parlare inglese abbastanza bene, quindi ho chiacchierato tranquillamente un po' tutto il pomeriggio, anche se mi sentivo un po' a disagio. Ho conosciuto Cleveland, il ragazzo di Ashley, suo zio, convinto del fatto che la pizza sia nata a New York e Alinda, la mia host sister che non avevo ancora mai visto, e che Cleveland mi ha ordinato di chiamare tiny human, lol. Per pranzo ho mangiato un corn dog, una specie di disgustoso hot dog impanato, mentre Cleveland continuava a chiedermi "How american does it tastes like?"
Considerato che c'era anche una bancarella di burro fritto non mi lamento. Poi sempre all'interno della fiera siamo andati a una specie di spettacolo di ipnosi e poi a un rodeo (che loro pronunciano ròdio, quindi fino a che non mi sono trovata lì non sapevo dove stessimo andando). 
Dunque, in tutto il giorno ho mangiato tre oreos e un corn dog verso le quattro. Il che ci può anche stare, se non fosse che nei giorni seguenti ho notato che la mia famiglia non mangia. Nel senso, a meno che non si riuniscano a svuotare il frigo di nascosto mentre faccio la doccia non li ho mai visti fare colazione o pranzo e a cena cucinano solo a volte, il che mi ha messo parecchio in difficoltà. Perchè un conto è prendersi una mela, un conto è tirare fuori cibo e pentole e mettersi a cucinare in casa di qualcun altro quando nemmeno ho avuto il coraggio di chiedere dove fosse lo zucchero.
Ergo, in questi giorni sono andata avanti a mele, ciò che trovavo sul tavolo e ogni tanto un panino, diciamo che l'unico pasto della giornata è la cena. C'è da dire che sono dimagrita, ma questa cosa mi lascia perplessa lo stesso.
Anyway, chiusa la parentesi cibo, il terzo giorno non ho fatto nulla di particolare, erano tutti a lavoro quindi per socializzare un po' sono andata ad aiutare Paula nel suo "shop", ovvero un edificio più grande di casa mia che c'è in giardino pieno di... Stuff. Every kind off stuff.
Dagli attrezzi da falegname all biciclette, da due troni in legno (??) alle vecchie foto di famiglia, dagli articoli di giardinaggio a un tavolo da air hockey. E non ho nemmeno idea del perché lo chiamino shop, ma okay. Nel pomeriggio siamo andati a fare la spesa da costco, un supermercato gigantesco in cui vendono solo cose in formato gigantesco and then siamo tornati a casa. Avremmo dovuto andare a una partita di baseball ma ha iniziato a diluviare. Ho fatto vedere a Derrick e Alinda la mia casa su google earth e Derrick mi ha platealmente presentato quello che secondo lui è il posto più importante di tutti gli stati uniti: il taco bell che c'è in centro. Okay.
Il giorno dopo siamo andati sul serio alla partita di baseball con Derrick, Paula e Alinda. Sinceramente il baseball non mi appassiona più di tanto, ma è comunque bello condividere dei momenti "americani" con la mia host family, mi fa sentire integrata in questo mio nuovo mondo. A un certo punto durante la partita lo speaker mi ha dato il benvenuto in America, aw.
So che i miei resoconti non sono dettagliati ma non voglio che questo blog sia solo un elenco di cose che ho fatto quest'anno, voglio avere qualcosa da rileggere un giorno per ricordare la mia esperienza, e credo che la parte emotiva abbia la sua importanza.
Quindi, come mi sento? Bene. Per ora.
Non ho avuto nessuna crisi di nostalgia, non ho mai pianto, non sento ancora più di tanto la mancanza dei miei amici. Cioè, non fraintendetemi, ovviamente mi mancano, ma non li sento distanti perchè non passa mezza giornata senza che qualcuno che mi chieda come sto e che mi conforti se è successo qualcosa. Okay, non ho un amico nel raggio di mille chilometri, ma ho la mia host family. 
C'è Princess, il nostro adorabile pitbull, che ogni volta che torno a casa mi salta addosso e mi si strofina contro come un gattino perchè vuole essere coccolato. C'è Alinda con cui ballo, ascolto musica da undicenni (ciao Demi Lovato come stai), vesto orsetti di peluche e guardo disney channel. C'è Derrick, che mi ricorda così tanto Ale nel suo modo di essere weird, quando mi giro e lui sta brandendo un coltelo tirandomi occhiate minacciose o quando mi prende in giro per il mio accento. C'è Ashley, che mi ha portato a prendere la sim americana e a scegliere le materie ed è sempre gentilissima. Ci sono David e Paula, che mi impediscono di pagare quando mangiamo fuori e fanno di tutto per farmi sentire a casa.
Mi sento bene perchè so di essere in buone mani, perchè mi piace la famiglia con cui ho già legato, mi piacciono la casa e la città, nonostante il fattore deserto. Mi sento bene perchè sono abbastanza tranquilla da non essere in ansia per l'inizio della scuola domani. Mi sento bene perchè so di avere fatto la scelta giusta e non vedo l'ora che la mia esperienza inizi davvero.

(Si, so di essere pessima a pubblicare questo post solo adesso che sono passati dieci giorni, ma ho davvero poco tempo per scrivere e farò presto un'aggiornamento, I swear.)

Nessun commento:

Posta un commento

Per commentare senza essere iscritti spunta l'opzione Nome/URL e scrivi il tuo nome, oppure pubblica in anonimo.
Un qualunque tipo di commento mi fa sempre piacere :)