mercoledì 15 gennaio 2014

Grossi problemi e pensieri a casaccio

Dopo essermi sparata quattro puntate di Breaking Bad insieme a una pepsi ed essere passata alla seconda stagione nel giro di due giorni, mi metto a scrivere per impedirmi di finire la serie prima di lunedì.
Prima, mentre cazzeggiavo su facebook mi è sbucata sulla home la foto di una mia compagna di classe, per noia ho sfogliato un po' le sue foto e mi sono ritrovata a fare un giro sui profili di amici della mia scuola italiana. Vedendo una persona tutti i giorni è difficile accorgerti dei suoi cambiamenti, ma quando apri una foto e noti che quel ragazzo che non vedi da giugno si sta facendo crescere la barba, una conoscente ha tagliato i capelli corti o un'amica ha un nuovo piercing fa davvero un effetto strano.
Prima di partire, nel momento in cui devi dare un momentaneo addio a tutte le persone che hanno fatto parte della tua quotidianità continui a ripeterti che quando torni sarà tutto come prima, ma ci vuole qualche mese prima di renderti conto che il tempo non si ferma e tutto va avanti senza di te. Molti exchange temono di non riuscire più a integrarsi al ritorno per via dei propri cambiamenti o di quelli che i loro amici probabilmente hanno avuto in un anno di assenza. Io non sono ancora a questo punto, ma aprire una foto e ritrovare cambiata una faccia che ho avuto davanti per tanto tempo mi fa uno strano effetto, soprattutto perchè da qui tutti mi sembrano lontanissimi, tagliati fuori dal mondo reale.
Avete presente come alle elementari o alle medie conoscevate perfettamente tutta la vostra classe e ognuno dei suoi elementi per voi ne era parte integrante e naturale, ma ora c'è quel compagno del quale a malapena avete un ricordo sbiadito?
So perfettamente che non sono riuscirò a spiegarmi, okay. Come quando passando dalle medie al liceo ci si immerge in un nuovo mondo perdendo completamente il contatto con quello precedente, ora mi trovo a pensare a persone che fino a due anni fa erano in classe con me e che vedevo vagare per i corridoi tutti i giorni chiedendomi se esistano ancora sul serio. Come era impalpabile l'America finchè non l'ho vista dal finestrino dell'aereo, mi sembra di essere completamente estraniata da quello che era il mio mondo in Italia, mi sembra che sia su un'altra dimensione.
Come i compagni delle elementari, appunto. Quella ragazza che a otto anni avevo aggiunto all'elenco delle mie migliori amiche e con cui facevo disegni su paint nelle ore di informatica, esiste ancora da qualche parte? Negli ultimi sette anni in cui non l'ho vista ha fatto qualcosa, è cambiata, ha dei nuovi amici?
Davvero non riesco a spiegarmi, ma non importa. L'Italia mi sembra lontanissima, voglio tornarci e non farlo allo stesso tempo, ma non voglio e non posso rendermi conto di come il tempo stia passando anche là. E' inconcepibile per me che tra meno di un mese mio fratello compia sedici anni, senza di me. Sedici anni! E io ne ho diciassette! Come è possibile? Non ne aveva tredici l'estate scorsa?
Non riesco a rendermi conto di come a novemila km da qui si stiano verificando de cambiamenti così grandi dei quali non sarò partecipe, per ora davvero non riesco a capacitarmene.

Comunque, cambiando discorso volevo raccontarvi un po' cosa è successo con la mia coordinatrice locale, perchè davvero mi ha lasciata sconvolta.
Possiamo riassumere dicendo che la donna pagata per controllare cosa faccio qui, fare da intermediaria quando ho bisogno e aiutarmi a risolvere i miei problemi per quattro mesi ha preso per il culo me, la mia famiglia e la Wep. Facciamo un passo indietro.
Ho ricevuto la famiglia a Giugno poco prima della fine della scuola, e dopo i salti di gioia e il delirio con Francesca (<33) ho subito aggiunto su facebook Ashley, Paula e la coordinatrice. Questo, fino alla settimana scorsa, è stato l'unico contatto che abbiamo mai avuto. Ha premuto su "conferma amicizia" e non mi ha mai scritto una mail, qualcosa in chat, mai una telefonata e ovviamente mai si è fatta vedere.
Il penultimo giorno del 2013, dopo una permanenza di quattro mesi, stavo parlando con Chiara (l'altra exchange italiana in zona) quando ci rendiamo conto che siamo entrambe qui con la Wep e con la stessa associazione partner, solo che lei è andata a una riunione a inizio anno con altri exchange, a fare volontariato e se non ricordo male anche qualche altro meeting.
Il mio primo pensiero è stato qualcosa come
oh fantastico, scommetto che in qualche modo non sono segnata sull'elenco dei loro studenti e si sono completamente dimenticati della mia esistenza.
Devo dire che era un'ipotesi probabile vista la simpatica che la legge di Murphy sembra avere nei miei confronti, quindi ho mandato una mail alla Wep chiedendo spiegazioni.
La Wep risponde che è normale che la mia coordinatrice non organizzi nulla, non sono tenuti a fare incontri e se non c'è nulla che non va un incontro al mese è sufficiente.
Io rispondo che non c'è mai stato nessun incontro al mese e che anche avendo una coordinatrice diversa, se l'ISE organizzava incontri in zona ai quali Chiara è andata avrei potuto essere informata.
La Wep risponde qualcosa come "ma come non l'hai mai vista, noi abbiamo i report mensili".
Io inarco le sopracciglia e chiedo a mia madre di che report stia parlando la Wep.
Lei me li invia.

8/31/2013 - Type of contact: in person
"Isabella is improving her english skills and working with complex concepts. She speaks well with little hesitation and has a good sense of humor."

11/14/2013 - Type of contact: in person
"Isabella is excited to spend Christmas here and learning about teh Thanksgiving holiday customs. She is hoping to learn new customs and add a few of her country custom to the family gatherings."

Quando ho aperto i documenti ero così esterrefatta che non riuscivo a reagire. Non volevo crederci, tanto che ho passato dieci minuti a sforzarmi di ricordare la mia coordinatrice, chiedendomi se non l'avessi vista un giorno e avessi rimosso l'accaduto, ma non è così.
Queste sono solo due frasi che ho preso dai report, ma lei per quattro mesi ha mandato alle mie due associazioni e alla mia famiglia documenti in cui parlava di quanto mi trovassi bene e tutto fosse a posto mentre si intascava i soldi del lavoro che non stava facendo andando in Italia. Perchè si, oltre al danno la beffa: il quattordici novembre, data in cui secondo i documenti ci siamo viste di persona, lei si trovava a Roma come dimostrano le millemila foto che ha postato su facebook.
Quindi non solo quella donna è, lasciatemelo dire, una persona di merda, ma è anche stupida.
Come diavolo ti viene in mente di prenderti la responsabilità di dei ragazzi che vivono all'estero a 9000 km dalle loro famiglie e non degnarti nemmeno di fare una telefonata al mese? Perchè sì, per contratto anche una telefonata vale come incontro, ma a quanto pare sprecare dieci minuti del suo tempo per me richiedeva uno sforzo troppo grande. Ma soprattutto, come ti viene in mente che nessuno se ne renda conto?
Io sul serio sono senza parole, non riesco a capacitarmi di quanto possa cadere in basso una persona per qualche soldo. So che non è colpa della Wep o della associazione partner ma solo di quella donna, però nel momento in cui mi sono resa conto di quello che era successo mi sono sentita completamente abbandonata. Sono stata sola per quattro mesi, senza un supporto o nessuno aiuto esterno, lasciata completamente a me stessa.
La cosa che mi fa montare la rabbia è che non è sempre andato tutto bene come dicono i documenti farciti di bugie che sono arrivati alla mia famiglia ogni mese, anche se qui ho cercato di non parlare degli aspetti negativi mi è sempre andato un po' tutto male e nonostante il mio recente ottimismo ero piena di dubbi.
Il telefono che non funziona per due mesi, problemi di salute, problemi con la scelta delle materie, dubbi sulla scelta dell'America, dubbi sulla famiglia, dubbi sullo sport e su mille piccole cose, che appunto perchè si trattava di piccoli problemi costanti ma nulla di grave non mi hanno mai fatto chiamare la coordinatrice. Ma allo stesso tempo so benissimo che avere avuto qualcuno con cui parlare a cui davvero interessi che stia bene e che si preoccupi che sia contenta mi avrebbe aiutato tanto. E invece no, per tutto questo tempo sono stata completamente sola e nemmeno lo sapevo. Probabilmente avrei potuto essere investita da una macchina senza che lei nemmeno se ne accorgesse.
Non nascondo che mentre avvisavo la mia associazione avevo le lacrime agli occhi dalla rabbia. A voi potrà sembrare qualcosa di stupido, ma è stato come essere privata all'improvviso di una rete di sicurezza che in realtà non c'era mai stata.
Nonostante abbia sentito qualcuno lamentarsi della Wep dicendo che ti fanno partire e poi ti lasciano a te stesso, sono riuscita a contattarli l'ultimo dell'anno e nel giro di mezz'ora è saltato fuori il problema, per fortuna sono stati disponibili. Per quanto riguarda l'associazione partner mi aguro che quella donna venga licenziata, non ho intenzione di lasciare che succeda la stessa cosa a qualcun'altro in futuro.
Il bello è che la coordinatrice si è presentata la settimana scorsa a scuola, facendomi chiamare in segreteria sette minuti prima della fine dell'ora, giusto per potere scappare correndo nel caso che fossi giustamente arrabbiata. La discussione è iniziata con un "Mi scuso per quello che ho fatto, ma quello è il passato dai dimmi come stai"
Io sul serio non so più come esprimere il concetto di "senza parole", sono rimasta tutto il tempo semi imbambolata a fissarla rispondendo a metà a quello che diceva, senza nemmeno farle la scenata che si meritava. E il bello è che ha anche cercato di scaricare la colpa su di me, dicendo cose come "Ma avresti potuto chiamarmi" e "Scusa ma ero in ospedale e ho preferito badare alla salute" con uno sguardo di rimprovero che sembrava dire "Ero in ospedale, non ti vergogni di esserti lamentata di me?"
Puno uno. La coordinatrice qui non sono io, è il tuo lavoro controllare come sto, non sono io che devo chiamarti con un numero che tra l'altro non ho nemmeno.
Punto due, cerco di trattenermi dall'essere volgare ma non ci riesco, come cazzo ti viene in mente di prenderti la responsabilità di un exchangestudent se sei così debole da non riuscire a fare una chiamat di dieci minuti al mese del tuo letto di ospedale? Che poi l'"ospedale" sembrerebbe non averle impedito di andare a Roma.
Io sul serio mi mangio le mani all'idea di tutte le cose che avrei potuto rispondere mentre la guardavo pietrificata da tutte le cazzate che stava dicendo, alla mia prossima occasione non la passerà liscia.
In ogni caso ho chiesto un cambio di coordinatore, vi terrò informati e per ora chiudo l'argomento perchè mi fa salire la rabbia.

Comunque in questo momento mentre sto finendo di scrivere è martedì e dovrei studiare per i finals, gli esami di metà anno. Sul serio, perchè non sto studiando?
Oggi ho parlato con la councelor e ho cambiato l'orario per il secondo semestre: prima avevo governmeny, photography 2, food and nutrition, biology, yearbook e american lit mentre ora ho government, photography 2, leadership, psicology, advanced drama e american lit. Sono parecchio innervosita perchè ci tenevo a fare yearbook, andare a cazzaggiare in giro per la scuola facendo foto a tutti mi farebbe socializzare un sacco e in più ci sono persone che conosco con cui non ho classi in comune come Sundas e Senna, ma indovinate cosa? C'è una nuova prof che non ti permette di farlo se non c'eri anche per il primo semestre. Grazie, potevate dirmelo un po' prima visto che ho scelto quella materia il primo giorno di scuola. Mi sta salendo il nervoso di nuovo anche perchè non so come mi si è appena rotto il tasto di blocco dell'iPhone, decisamente questa non è una buona giornata.
Vado a studiare per giovedì, datemi un in bocca al lupo per i finals!


studiare
[stu-dià-re] v. (stùdio ecc.)
  • v.tr. [sogg-v-arg]
  • 1 Applicarsi con metodico impegno per apprendere una disciplina o un argomento, servendosi di libri o altri strumenti: s. letteratura, musica; s. Kant
  • 2 Tenere una pagina di word aperta con due frasi dell'essay che dovresti scrivere per ceramics mentre guardi Breaking Bad

2 commenti:

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