lunedì 11 novembre 2013

Homecoming, spirit week e powderpuff game

Si, lo so che non scrivo abbastanza e dispiace anche a me ma davvero ho pochissimo tempo, quindi rimando il post sul secondo mese perchè voglio raccontarvi un po' di cose che sono successe da quando ho aggiornato l'ultima volta, via con il post più lungo della storia.
Prima di tutto un sacco di tempo fa sono andata con l'host family a Leavenworth, una allegra cittadina nella quale gli abitanti finti tedeschi festeggiano l'Oktoberfest per strada. Devo dire che l'Oktoberfest non ha molto senso quando non puoi bere birra e andandoci mi sono anche persa un compleanno e un'uscita con due amiche di american lit, damn.
Il 21 Ottobre poi alla Richland High è iniziata la Spirit Week, ovvero la settimana di preparazione all'Homecoming con un codice di abbigliamento diverso ogni giorno. Lunedì era il Lazy Day e i corridoi erano pieni di studenti in tuta, pigiami e quella specie di ridicolissimi pigiami interi che sembrano una tutine da neonato, alcuni si sono anche portati dietro cuscini e coperte. Io ho bellamente buttato al vento la mia dignità presentandomi con i miei pantaloncini del pigiama con le rane <3

Nel bel mezzo del corridoio con il mio bellissimo pigiama. Si, la mia faccia è censurata, c'è un buon motivo.

Dopo scuola ho avuto il primo allenamento con le powderpuff (il powderpuff game è una partita Seniors contro Juniors in cui le ragazze giocano a football mentre la squadra di football tifa vestita da cheerleaders, sono corsa ad iscrivermi appena ne ho sentito parlare). Ovviamente sono arrivata in ritardo e ho cercato di raggiungere il campo accorciando i tempi passando in mezzo alla scuola facendomi quasi chiudere dentro. Ho dovuto fare il giro due volte perdendo quasi un quarto d'ora, mi sono ritrovata davanti a tre campi senza sapere quale fosse il mio e ho trovato quello giusto solo al terzo tentativo accumulando un ritardo di mezzora e saltando la spiegazione delle regole. Yay.
Martedì, twin day, è stata una giornata pienissima, io e Carla siamo arrivate a scuola con pantaloni, vans nere e una camicia con dinosauri che abbiamo comprato al mall domenica. Dopo scuola abbiamo intagliato zucche all'international club e poi io e Carla ci siamo semiperse nel tentativo di cercare Stabucks (che alla fine abbiamo trovato) o un posto dove passare qualche oretta perchè alle sei avevamo allenamento di nuovo e non volevamo tornare a casa.
Mercoledì era "Where is Waldo" day, dovevamo vestirci a strisce e cercare Waldo nascosti nella scuola, poi alle sei Powderpuff game. Ho avuto qualche problema a causa dell'orario, ma come un angelo sceso dal cielo Megan è passata a prendermi e mi ha portata a scuola in macchina in tempo. Abbiamo fatto la foto per l'annuario, mi sono resa conto che non avevo preparato la mascherina per i denti, quindi io è Aureliane abbiamo provato a sistemarle dal bagno all'ultimo minuto con il solo risultato di ustionarci le mani, poi la partita è iniziata. Le cheerleaders erano meravigliose, mi sono innamorata di tutte. Erano ragazzi mezzi nudi con imbarazzanti parrucche che strillavano con voce femminile e giuro che facevano morire dal ridere. 

Parte dello spettacolo delle cheerleaders nella pausa tra il primo e il secondo tempo. Li amo tutti.

Se consideriamo che l'unica volta che ho toccato la palla è stato quando è caduta di mano al coach e gli l'ho restituita, la partita è andata bene e comunque mi sono divertita, conoscendomi è incredibile come abbia giocato senza entrare in panico nemmeno un po' iscrivendomi senza praticamente sapere le regole del football. E' davvero strana l'emozione che si prova giocando di fronte a tutta la scuola con delle cheerleaders maschili che tifano per te, cercare con lo sguardo i tuoi amici sugli spalti e renderti conto delle centinaia di persone che ti stanno guardando. Alla fine della partita, ovvero quando abbiamo vinto e ho smesso di correre a casaccio per il campo fingendo di sapere cosa stessi facendo mi è presa una sensazione davvero strana. Yuriy e Ive sono scesi in campo e io guardando l'edificio della scuola con la gigantesca scritta "bombers" in verde mi sono ricordata di quando ho letto quella parola per la prima volta il giorno in cui mi hanno assegnato la famiglia mentre con google maps cercavo di immaginare la mia vita a Richland. Con addosso la divisa rosa dei Seniors, con due amici che un mese e mezzo prima non avevo mai visto e nemmeno vivevano nel mio stesso stato, il freddo che condensava il mio respiro in nuvolette e l'edificio scolastico immerso nel buio qualche centinaio di metri più avanti mi è presa davvero una sensazione di irrealtà. Due mesi fa mi sarei iscritta a questa partita non conoscendo praticamente nessuno della mia squadra, sapendo che sarei stata vista da duemila studenti e senza nemmeno sapere le regole? Senza staccare gli occhi dalla scritta bombers in verde nel giro di dieci secondi ho ripensato a tutte le aspettative che avevo prima di venire qua, a quello che mi aspettavo e a quello che mi ha sorpresa, ho ripensato a quando è arrivata la telefonata che mi ha informato sulla famiglia e mi sono messa a correre per la casa urlando mentre Francesca faceva considerazioni inutili sui pantaloncini da tennis, alla prima volta che ho parlato con Ashley su facebook e alla prima volta che ho visto la scuola dal vivo.
Sono emozioni che semplicemente si devono provare per essere capite fino in fondo. E per quanto non sia ancora felice qui nonostante la stabilità, per quanto non sia capitata nella migliore scuola o nello stato che avrei voluto mi rendo conto di quanto scegliere di buttarsi in quest'anno sia stata la decisione migliore che potessi fare.

Seniors a fine partita <3

In ogni caso giovedì è stato il Jersey day, quindi mi sono fatta prestare una maglietta da Derrick. Per chi non lo sapesse (io due settimane fa compresa) "jersey" sono le magliette sportive di una squadra, sinceramente non mi viene in mente un termine italiano con cui tradurre. Venerdì era anche la giornata dell'homecoming game, ovvero la grande partita di football che conclude la Spirit Week, quindi è stato il green and gold day (colori della scuola).  Mentre io cazzeggiavo allegramente con Ebba, Carla e Stefanie senza degnare la partita di uno sguardo i bombers hanno vinto di nuovo e alla fine della partita si sono spente le luci e sono partiti i fuochi d'artificio mentre in una scena che sembrava uscita da un telefilm tutta la scuola è corsa giù dalle gradinate, scavalcando la recinzione   (balzo di un metro e mezzo) e  radunandosi nel campo correndo. Altro momento che non sarà facile da dimenticare.
Sabato c'è stato l'Homecoming vero e proprio, ovvero il primo ballo dell'anno. In teoria bisognerebbe andarci con un date, ovvero dovresti essere in coppia con qualcuno di sesso opposto, ma l'unica persona che mi ha chiesto di andare con lui è stato Ali in parecchie situazioni imbarazzanti. Prima me l'ha proposto una decina di volte inserendolo a caso nei discorsi come se mi stesse chiedendo di andare a prendere una merendina alle macchinette quando in teoria dovresti chiederlo in modo carino, come ad esempio ha fatto Derrick con la sua date mettendo un bigliettino in un cupcake. 
Poi un giorno si è presentato a letteratura con un mazzo di rose rosse, il che mi ha lasciato abbastanza perplessa visto che già gli avevo detto di no. Più o meno due settimane e mezzo dopo ero a lunch e stavo mangiando quando arrivano Andre e Lucas correndo con le convulsioni dal ridere, entrambi con rose nei vestiti e tra i capelli, informandomi che Ali stava arrivando. Prima di reagire e scappare via o poter fare qualcosa è arrivato e mi si è inginocchiato davanti mentre una folla si radunava intorno. Mi ha dato due mazzi di rose rosse, uno di rose bianche e fiori a caso in un vaso di vetro, il che mi ha dato non poche complicazioni visto che quel giorno avevo anche il neonato finto di child development (cosa di cui non ho ancora parlato, ops). Se il suo piano era di farmi sentire cattiva e dire di sì non ha funzionato in ogni caso, e per quanto sia un gesto carino se ti ho già detto di no quindici volte cercare di mettermi in imbarazzo davanti a un sacco di gente non è la mossa giusta. In ogni caso i fiori nel vaso di vetro non sapendo come portarli a casa sono rimasti nell'armadietto di Stefanie per settimane, finchè lei stufa del fatto che non li avessi ancora spostati li ha distrutti insieme a Carla per scrivermi un messaggio carino nel bel mezzo del corridoio. Aw.


Tornando al discorso iniziale niente date, quindi ero in gruppo con un po' di exchange students e amici a caso che ognuno ha portato. Siamo andati a casa di Sam per mangiare e fare foto e poi ci siamo diretti al ballo.

Foto con tutti gli exchange tranne Ebba che ha cenato con il suo date e Ali. Da sinistra, Ive, io, Aureliane, Andre, Stefanie e Timo, in basso Carla e Isaac.

Io avevo comprato delle scarpe orribili e scomodissime qualcosa come due ore prima solo perchè si abbinavano al vestito e subito dopo le foto mi sono infilata un paio di comode vans, ma ho comunque passato tutta la sera cercando di respirare nel vestito di Megan decisamente troppo stretto. In ogni caso è stato divertente, abbiamo ballato tutto il tempo e alla fine siamo andati a casa di una ragazza a vedere un film. Mentre vagavo per la pista cercando qualcuno che conoscessi a un certo punto un ragazzo mi viene addosso, io lo guardo male e mi afferro la spalla, poi mi cade l'occhio sulle mie dita piene di sangue. What the heck, seriously. Mi sto ancora chiedendo esattamente cosa sia successo, ma credo di essere stata colpita da una rosa. Sul serio, quante possibilità c'erano che succedesse? A distanza di una settimana ho ancora una spalla blu, boh. In ogni caso è stato divertente, considerate i balli scolastici delle specie di discoteche in cui tutti sono vestiti bene e vieni sbattuto fuori se balli in modo troppo provocante.
Resoconto finito, anche perché questo post è decisamente diventato troppo lungo, prometto che cercherò di scrivere più spesso. In ogni caso ho aperto un tumblr per postare foto a caso e pensieri da una frase che non meritano un post intero, giusto perchè ho millemila foto che non carico da nessuna parte e un diario fotografico è sempre divertente da riguardare, anche se tumblr non mi è mai piaciuto e non so se e quanto sopravviverà.
Ora vi saluto, prometto di farmi risentire presto!

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